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Mammografia 3D con Tomosintesi
Che cos’è la Mammografia 3D con Tomosintesi?
La tomosintesi è una mammografia tridimensionale 3D, che riduce e/o elimina l’effetto di sovrapposizione dei tessuti tipica delle tecnica 2D, tramite l’acquisizione di immagini a differenti angolazioni della mammella con successiva ricostruzione delle singole fette o strati ad alta risoluzione.
A cosa serve la Tomosintesi?
La tomosintesi è stata pensata per “vedere di più e meglio”, ovvero grazie all’eliminazione dei tessuti sovrapposti (rumore anatomico), soprattutto nelle mammelle ricche di tessuto fibroghiandolare (dense) come nei seni giovanili, che di solito si prestano a interpretazioni diagnostiche più dubbie, in quanto sono più complicati da studiare con gli strumenti tradizionali. L’obiettivo è l’individuazione visiva e tridimensionale delle lesioni nascoste nelle precedenti condizioni: la diagnosi di carcinoma della mammella in fase precoce è lo scopo principale! La tomosintesi permette di avere a che fare sia con meno falsi positivi che con meno falsi negativi. In questo modo, i tumori mammari possono essere diagnosticati con una precisione più elevata e con maggiore accuratezza.
Come si esegue la Tomosintesi?
La tecnica di esecuzione è la stessa della mammografia digitale; l’unica differenza è rappresentata dal fatto che il tubo radiogeno ha un movimento oscillante. La maggiore accuratezza diagnostica garantita dalla tomosintesi deriva dalla disponibilità di immagini da diverse angolature che vengono ottenute con un mammografo 3D.
Preparazione
La fase di preparazione per la tomosintesi richiede semplicemente che la Paziente si collochi di fronte al dispositivo.
Procedura
La durata della tomosintesi è molto breve (pochi secondi); come detto, il procedimento è paragonabile alla mammografia bidimensionale con la differenza che il tubo radiogeno, nel corso dell’acquisizione, si muove in maniera da ottenere le immagini dalle varie angolature.
Chi referta la Tomosintesi?
La tomosintesi deve essere refertata da un medico radiologo con esperienza pluriennale in materia: è indispensabile affidarsi a personale qualificato!
Risultati della Tomosintesi
Ricorrendo alla tomosintesi si riducono i risultati falsamente positivi (fonte di preoccupazione) e, di conseguenza, si evitano falsi allarmi, con ricadute positive anche dal punto di vista economico. I falsi positivi, infatti, presuppongono che l’indagine venga ripetuta, o comunque che siano eseguiti ulteriori approfondimenti. Non solo: la ricostruzione volumetrica permette di accantonare il mascheramento di piccole lesioni, che rappresenta uno dei più importanti limiti dell’imaging bidimensionale. Ciò è possibile perché non si ha più a che fare con la sovrapposizione di strutture anatomiche normali, in quanto i vari piani vengono dissociati: proprio per questo, diminuiscono sia i falsi positivi che i falsi negativi!
Visita Senologica
Individuazione di eventuali alterazioni cutanee e/o tumefazioni palpabili a carico della regione mammaria/prolungamento ascellare bilaterale. Evidenza di possibili secrezioni dai capezzoli correlate a potenziali patologie.
Ecografia Senologica
Esame strumentale basato sull’utilizzo di ultrasuoni, che il medico radiologo effettua per lo studio di entrambe le mammelle e dei cavi ascellari tramite una sonda ad alta frequenza, appositamente studiata per i tessuti molli. In presenza di un sintomo clinico essa può rappresentare l’esame di primo livello consentendo di verificare l’origine del sintomo stesso (nodulo solido o liquido, raccolta flogistica, etc.). Nelle donne asintomatiche l’ecografia trova indicazione principalmente come indagine di integrazione diagnostica alla mammografia. L’ecografia, eseguita a copletamento di una mammografia in donne in età superiore a 40 anni, ne aumenta la capacità diagnostica incrementando la sensibilità ovvero la capacità di riconoscere i tumori. Nelle donne di età inferiore a 40 anni è consigliabile l’esecuzione dell’ecografia mammaria a partire dai 30 anni, in particolar modo in caso di familiarità positiva.